Renato Zero - L'imperfetto (1994)


Renato Zero come sappiamo, ha avuto una crisi discografica durata ben cinque anni... Ma alla fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, è ritornato pian piano al grande successo che lo ha reso famoso da sempre. E nel 1994 ha pubblicato un album molto riflessivo (anche molto elegante) che gli ha permesso di tornare ancora una volta, con qualcosa da dire. Se in passato c'era maggiore spazio alla provocazione, qui c'è maggiore spazio alla riflessione della vita in sè, senza rinunciare comunque alle provocazioni che seppur in maniera differente rispetto al passato, sono presenti anche qui.

Il disco è uscito ad un anno di distanza da Quando Non Sei Più Di Nessuno, e rispetto al disco precedente presenta sonorità funky, pop e nelle canzoni ci sono arrangiamenti decisamente più eleganti. Le tendenze funky ricordano molto quelle che ha già sperimentato in passato, soprattutto con l'album Voyeur che è uscito ben cinque anni prima... E non mancano le tematiche importanti che ora esaminerò. Segnalo anche il fatto che questo è un disco che è stato prodotto ancora una volta, da Phil Palmer... Uno dei chitarristi e produttori, più importanti e famosi di sempre.

I testi del disco affrontano diversi argomenti tra cui: l'amore che può salvare sè stessi e chi ci circonda (Amando Amando) la sofferenza e la possibilità di aiutare chi ha dei problemi (Nei Giardini Che Nessuno Sa) e la voglia di saper dire di no alla violenza fisica (Digli No) la voglia di combattere (L'ultimo Guerriero) lasciarsi andare ai ricordi (Vento Di Ricordi) e anche una denuncia contro la sua amata Roma, per la pessima gestione (Roma Malata) e la voglia di saper gioire anche dei propri fallimenti, perchè da essi si può imparare a vivere (Felici e Perdenti). Quindi è decisamente un disco variegato, e con tematiche molto importanti.

Il disco è stato anticipato dal singolo Felici e Perdenti che con le sue sonorità funky, parla di come i perdenti in realtà, hanno molto da insegnare dato che si può imparare anche dalle sconfitte personali, e che soprattutto non hanno di che lamentarsi dato che possono essere nettamente superiori a coloro che si credono realmente soddisfatti, ma che non lo sono affatto. Questo pezzo ha ottenuto un buon riscontro commerciale, che ha fatto presagire un grande successo per questo album che stava per uscire... Ma il brano più famoso del disco, è un classico della musica italiana (oltre che degli anni novanta italiani) che dopo trent'anni, è più attuale che mai.

Nei Giardini Che Nessuno Sa, è stato il secondo singolo per questo album. In questo pezzo (uno splendido pezzo lento con sonorità pop) parla delle sofferenze delle persone malate, e di quanto in realtà la sofferenza possa essere alleviata anche da chi ha le possibilità per far stare meglio queste persone, ma che poi a conti fatti non lo fa nessuno. Celebre è il verso:"Siamo noi gli inabili che pur avendo, a volte non diamo". Direi che non serve spiegarne il senso, dato che racchiude perfettamente il senso della canzone... Meditate e ascoltate.

Il disco (registrato in tre mesi) è stato infine pubblicato il 24 Agosto 1994 ed ha ottenuto un ottimo riscontro commerciale. Ha venduto più di 400.000 copie, conquistando quattro dischi di platino. Questo successo ha finalmente messo fine alla crisi discografica, iniziata ben dieci anni prima con Leoni Si Nasce (di cui ho anche parlato la scorsa estate) e lo ha riportato ai vertici del successo, oltre che ai vertici delle classifiche italiane. Il successo è stato anche riconfermato dal tour che ha registrato il tutto esaurito, con numeri decisamente più alti rispetto a pochi anni prima... Quindi si può dire che è ritornato a farsi sentire con grande stile ed eleganza.

L'imperfetto è un disco elegante, bellissimo, riflessivo, e in occasione del suo trentennale (tra pochi mesi compirà trent'anni) direi che è il caso di riascoltarlo per capire quanto ho appena detto. Renato Zero riesce a cantare la vita... Ma non la vita intesa come esistenza in sè, ma proprio tutte le sfaccettature che essa contiene e arrivando anche a parlarne con durezza a volte, ma anche con estrema eleganza. Quindi si, è un disco assolutamente da ascoltare e recuperare, dato che ci sono canzoni da pelle d'oca... Provate ad ascoltarmi e a darmi retta, e vedrete che non ne resterete delusi.

Canzoni migliori: Nei Giardini Che Nessuno Sa, Roma Malata, Digli No, Felici e Perdenti, Bella Gioventù, Aria Di Pentimenti, Facce, Vento Di Ricordi, L'ultimo Guerriero, Chi, Roma Malata, Amando Amando.

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