Donatella Rettore - Magnifico Delirio (1980)


Inauguro il mese con un disco storico della musica italiana (e che non viene nominato molto spesso) che nel 1980 ha dato un'altra svolta e un altro gran successo a Donatella Rettore che con questo album ovvero Magnifico Delirio, ha dimostrato di non essere una meteora. E scopriamo perché.

Come ben sappiamo, il vero successo della Rettore è iniziato verso la fine degli anni '70 e soprattutto grazie al singolo Splendido Splendente, uscito nel 1979 con il relativo album Brivido Divino. Sull'onda di questo album storico, ha iniziato a lavorare a questo album proprio nel 1980 stesso. Le sonorità del disco spaziano tra il rock progressivo, la dance, il punk e il pop con estrema facilità ed un'ottima produzione. Al disco ha preso parte anche Roberto Danè, che l'ha aiutata a scrivere e ad incidere il disco e con l'aiuto di Claudio Rego.

I testi del disco trattano di diversi argomenti tra cui il sesso, l'amore, la vita, e diversi altri argomenti che hanno fatto molto discutere. Tutti questi argomenti sono stati conditi dall'esuberante personalità della Rettore che in quegli anni, è stata una delle figure di spicco della musica italiana (e della scena punk) che è stata capace di unire intere generazioni, di osare, e di trasgredire pur essendo consapevole delle censure e dei rischi a cui sarebbe andata incontro. Un esempio lampante di questi pezzi audaci, risiede in una canzone in particolare ovvero Benvenuto. Questo pezzo ha fatto ampiamente discutere, e ora vi spiegherò perchè.

Come dicevo appunto, il pezzo Benvenuto è stato al centro di numerose polemiche (pur non essendo un singolo) per una ragione ben specifica. Nel testo ci sono diverse allusioni sessuali, soprattutto in alcuni versi incriminati che recitano:"Benvenuto in gola e nel palato" che hanno portato ad un'occasionale censura che ha spinto, a ristampare alcune copie del disco... Tuttavia queste versioni incriminate sono diventate abbastanza difficili da reperire.

Stregoneria per esempio è un altro pezzo non famoso ma di cui lei è sempre stata molto fiera. Esso è stato descritto come il copione di una storia dell'orrore. Non dimentichiamoci che il pezzo Il Granchio, è stato suonato alla batteria da Tullio De Piscopo che oltre ad aver intrapreso una carriera solista, ha suonato diversi pezzi molto importanti della musica italiana... Nel pezzo è anche presente un coro di bambini, oltre a Silvano Fossati.

La copertina del disco come potete notare, è molto curiosa. Essa raffigura la Rettore come una leonessa, con un taglio di capelli che in quegli anni era molto in voga... Ed esattamente come per il precedente album, compare una frase che contraddistingue la trilogia ovvero:"I denti riprodotti nella foto di copertina sono della tigre "Zorah" del circo americano "Ringling Barnum" fotografati nell'attimo del ruggito per fame." Copertina devo dire tra le più celebri, importanti ed iconiche della musica italiana e che dopo più di 44 anni, conserva ancora il suo fascino.

Il singolo che è stato scelto per trainare l'album, è uno dei pezzi più celebri della musica italiana (e non solo degli anni '80) ovvero Kobra... D'altronde, chi non conosce questo brano? È impossibile non conoscerlo! Sfacciato, sensuale, giocoso e provocatorio, questo singolo è diventato in breve tempo molto celebre (anche per le sue sonorità pop-rock) per via dei suoi doppi sensi giocosi, ed un testo che non lascia spazio a diverse interpretazioni... Il messaggio direi che è chiarissimo. Il singolo ha conquistato l'estate del 1980, con cui ha anche partecipato al Festivalbar di quell'anno (ottenendo un clamoroso successo oltretutto) ed ha avuto successo anche in Europa, entrando in alcune classifiche per esempio in Germania ed altre classifiche europee.

Il lato B che accompagna il singolo, è Delirio. È uno dei suoi brani migliori (di stampo pop-rock) che parla di un viaggio interiore con lotta tra desiderio e frustrazione, indipendenza e dipendenza emotiva. Si trovano anche desideri di resistere alla voglia di dipendere dagli altri, e con una maggiore voglia di autonomia... Un brano insomma che va in controtendenza con alcuni significati legati ad essere per forza di proprietà di qualcuno.

L'album è stato infine pubblicato nel 1980 ed ha avuto un buon successo a livello nazionale. Nonostante non riesca a mostrarvi le reali vendite, l'album è comunque uno dei più rappresentativi degli anni '80 italiani. Lo consiglio vivamente a tutti dato che questo album è un vero e proprio gioiellino, che meriterebbe di essere riascoltato nuovamente. Stiamo parlando di storia della musica italiana, e che sì è da ascoltare assolutamente. Buon ascolto per questo grande disco! Vi consiglio tutte le canzoni.

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