Litfiba - El Diablo (1990)
Tra i maggiori esponenti del rock italiano, vi sono indubbiamente i Litfiba, che per decenni si sono imposti come uno dei migliori gruppi del rock nostrano. Questa conferma la possiamo trovare anche nel disco El Diablo, uscito nel 1990. Ma esaminiamolo attentamente.
Dopo l'album Pirata del 1989, il gruppo cambia nuovamente formazione (avendo sempre i due membri principali) e si avvale della collaborazione di Antonio Aiazzi. Con questo disco decidono di creare una sorta di tetralogia degli elementi tra cui: fuoco, acqua, terra e aria... E questo album rappresenta il primo elemento ovvero il fuoco.
Il gruppo cambia anche le sonorità, spostandosi su un rock molto meno underground, abbandonando le sonorità new wave/dark wave e con direzioni più sul rock alternativo. Non mancano inoltre le influenze latine che per la prima volta, entrano di diritto nel loro repertorio. I testi del disco trattano diversi argomenti tra cui: la libertà, l'amore, e diversi elementi legati all'imperfezione del mondo. Uno dei brani è tra i più intimi del gruppo, ed è stato dedicato alla scomparsa del loro batterista, Ringo De Palma morto per overdose.
Prima vi ho parlato della tetralogia degli elementi, legata ad altri loro dischi che compongono questo collegamento ovvero:" El Diablo il fuoco, Terremoto la terra, Spirito l’aria e Mondi Sommersi l’acqua. Alcuni includono in questa tetralogia anche l’album Infinito, che rappresenta il tempo, quindi si parla anche di pentalogia. El Diablo, dedicato al fuoco, segna anche un momento particolare nella storia del gruppo musicale. Infatti, l’album fu il primo con la nuova formazione: dal 1990 il gruppo dalla sua formazione a cinque passa a diventare un vero e proprio duo. Con El Diablo Pelù e Ghigo collaborano con il tastierista Antonio Aiazzi. Il cambiamento non fu negativo, in quanto come sappiamo il disco fu un grande successo."
Per promuovere l'album, è stato scelto come primo singolo Il Volo che però, è stato scelto esclusivamente per il mercato estero. Questo pezzo fortemente rock, parla della dipartita Ringo De Palma che come ho già detto, era il loro batterista morto per overdose. Il singolo è uno dei più intimi del loro repertorio, ed è anche una delle loro migliori canzoni.
Ma il vero e proprio primo singolo per il mercato italiano, è stato El Diablo uscito nell'Ottobre 1990. Il pezzo (dalle sonorità rock latine) ha reso il gruppo a tutti gli effetti, uno dei più celebri della musica italiana. Nel pezzo tratta una denuncia molto ironica, nei confronti di chi ritiene che il rock sia pieno di satanismo. Si possono anche ascoltare frasi ironiche, un rutto all'inizio del pezzo, e anche un messaggio subliminale ovvero Olbaid Le ovvero El Diablo al contrario. Il singolo è uno dei più rappresentativi degli anni '90 italiani, e della musica rock italiana.
Gioconda è stato il secondo singolo (sempre per il mercato italiano) pubblicato nel 1991. Questo brano (sempre dalle atmosfere rock latine) è la canzone più dura del disco. Ha un forte testo di protesta nei confronti del matrimonio, sacramento a cui Pelù è sempre stato contrario. Infatti esso viene definito come farsa e come qualcosa che può rendere prigionieri le persone che decidono di compiere questo passo. Una frase del pezzo viene spesso rinforzata nei concerti, ed è questa:"E spunta il prete col dito in cielo che mi vaneggia della fedeltà". Mentre la versione rinforzata è questa:"E spunta il prete col dito in culo che mi vaneggia della fedeltà." Anche questo pezzo è stato un buon successo. Proibito chiude ufficialmente il cerchio dei singoli, sempre nel 1991.
L'album è stato infine pubblicato il 19 Novembre 1990, ed ha venduto più di 400.000 copie in Italia diventando uno dei dischi più noti (e venduti) degli anni '90 italiani. Inoltre con questo album si sono fatti conoscere in maniera stabile dal pubblico italiano, inaugurando una pagina importante del rock italiano. Io vi posso dire di ascoltarlo da cima a fondo, per capire che anche in Italia il rock, ha avuto (e ha) degli esponenti decisamente validi. El Diablo è uno dei migliori dischi degli anni '90 italiani, e anche dopo più di 33 anni, conserva ancora il suo fascino. Lo consiglio interamente, dato che non si butta via nulla.
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