Gli album italiani sperimentali (parte 1)
Si fa presto a dire che in Italia non ci sono dischi italiani sperimentali, e che in Italia non c'è mai stato nulla di innovativo... Ma quanto mi fa piacere dire che vi sbagliate! Ebbene sì, noi italiani non abbiamo nulla da invidiare ai dischi stranieri. E pertanto, vi rinfrescherò la memoria!
Franco Battiato - La Voce Del Padrone (1981)
Non è facile stabilire il disco italiano maggiormente sperimentale... Ne sono assolutamente consapevole. Eppure, a mani basse vince questo album. Ma perché vi chiederete? Perché quando è uscito, non suonava come nulla che veniva trasmesso in radio e in televisione in quel periodo. Battiato non è mai stato un'artista scontato... Ha sempre avuto una sua visione, e questo album è stato un punto di svolta nella musica italiana. Si è imposto prepotentemente nell'immaginario collettivo, e i suoi suoni (rock, new wave) hanno contribuito ad abbattere il muro del mainstream. Questo album è un simbolo di cultura, maestria e intelligenza musicale... È semplicemente Battiato! E questo basta!
Subsonica - Microchip Emozionale (1999)
Se non conoscete questo album, è assolutamente da recuperare. Negli anni '90 la musica italiana ha regalato dischi bellissimi... Non lo si può negare. Quello che forse nessuno si aspettava evidentemente, è proprio questo album (assolutamente straordinario) dei Subsonica. Anche qui ci sono sonorità che hanno una caratteristica molto, ma molto importante: erano in anticipo sui tempi. C'è una sana dose di rock, musica elettronica, e i suoni non sono affatto degli anni '90... Sembrano assolutamente futuristici. Un esempio lampante (seppur scontato) è Tutti I Miei Sbagli, che è stata presentata a Sanremo 2000. Ascoltandola oggi, ci si rende conto non solo che non è minimamente invecchiata, ma che come tutto l'album è un'assoluta rivoluzione. Discolabirinto (la produzione in 7/4 è folle) Depre... Ma cosa non è questo album? È un disco folle!!! Ma anche meraviglioso!
Allora... Non mi interessa se le canzoni sono in inglese, perchè questo album merita assolutamente di essere presente. Perché? Perché Elisa ha avuto il coraggio non solo di non cantare in italiano (una scelta che ha fatto storcere il naso) ma anche perché ha portato in Italia una ventata di rock, new wave, musica sperimentale, direttamente dall'America... Infatti è stata paragonata ad Alanis Morissette e a Björk durante gli esordi. Questo album ha avuto il compito di farsi sentire in maniera prepotente, portando anch'esso una gran innovazione nel mercato musicale italiano. Non c'è assolutamente nulla che non va... E infatti il pubblico ha apprezzato questo cambiamento musicale nella nostra cultura, e ci ha fatto conoscere una grande artista come Elisa. Non a caso, fa parte dei 100 migliori dischi italiani di sempre!
Bene, io vi aspetto con una seconda parte... Beh, a sorpresa!!!




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