Mina - L'allieva (2005)


Non è un mistero il fatto che Mina abbia sempre avuto un debole per il jazz e lo swing... Soprattutto per Frank Sinatra. Per omaggiare questo grande mito, nel 2005 (oltre alla pubblicazione di Bula Bula) si è cimentata in un album di sole cover, intitolato L'allieva in cui ha interpretato alcune delle canzoni più famose di Sinatra... E Mina in questo, è sempre stata una grande interprete.

Grazie alla collaborazione di Gianni Ferrio (suo produttore storico fino al 2013) e grazie all'aiuto di Massimiliano Pani, si è cimentata nel portare nel mondo mazziniano, alcune delle incisioni più belle della musica jazz e swing. Per spiegarvi a fondo l'album, ecco una descrizione che calza perfettamente:"Un quaderno a fiori abbandonato in soffitta fra pagelle, lapis, temperini e altri ricordi della scuola, racconta la passione di Mina per lo swing di Frank Sinatra. L'allieva è infatti il disco che la signora consegna al suo fedelissimo pubblico nell' autunno 2005, eseguendo canzoni che crepitano fra le labbra come Strangers in the Night, April in Paris, The Nearness of You, My Way ed altri dieci successi di Ol' Blue Eyes. Un songbook in bilico tra Mashwitz (These Foolish Things) e Brent (Angel Eyes), tra Jobim (Once I Loved, Dindi) e la coppia Rodgers & Hart (Blue Moon) che la signora affronta con l'arma della dolcezza, affiancata dal piano di Danilo Rea, le spazzole di Alfredo Golino, il contrabbasso di Massimo Moriconi, la chitarra di Andrea Braido, la tromba di Franco Ambrosetti le orchestrazioni di Gianni Ferrio."

Però dato che è un disco di cover fatto da Mina, è importante dire una cosa. Mina nei suoi dischi di cover (Lucio Battisti, Beatles) tende a rendere suoi i pezzi. Non si limita solo a cantarli, ma crea un'interpretazione che fa sembrare i pezzi, dei pezzi incisi da lei e non da altri artisti. Questo succede se ti chiami Mina, e se sai che con la musica ci puoi giocare, senza rovinare o stravolgere in maniera indecente, le versioni originali. Ma d'altronde Mina non ha mai rovinato le canzoni altrui... Perciò su questo, possiamo stare tranquilli.

Le canzoni riflettono tematiche legate all'amore, al desiderio, alla vita... E sono canzoni che hanno segnato la vita professionale (e artistica) dello stesso Sinatra. Ecco altre descrizioni che mettono in risalto questo bellissimo progetto:"Immaginate un fumoso jazz club, una cantina in penombra, dove per pochi intimi si esibisce una cantante accompagnata da un quartetto di eccezionali solisti. Sembra di vederle le canzoni che si fanno strada tra luci tagliate, che rimbalzano tra mura screpolate dal tempo, che squarciano il denso silenzio dove le note cadono come gocce lievi. Non è la prima volta che Mina canta degli evergreen - quattro dei quattordici titoli incisi per L'allieva figurano già nella sua sterminata discografia - ma è la prima volta che li organizza per un progetto così articolato. L'amore per Sinatra e per la sua arte è il filo rosso che collega brani molto differenti tra loro, ma Mina ha superato ogni ostacolo stilistico e interpretativo".

Una piccola, ma importante precisazione va fatta: alcune delle cover non sono state incise nel 2005 dato che alcune, sono state incise anni prima. Eccole qui: The Nearness Of You è stata incisa per l'album Mina del 1964, insieme ad Angel Eyes. Strangers In The Night è stata incisa per il doppio album Catene del 1984. Dindi (Dindi) non è altro che una versione rifatta di Stessa Spiaggia, Stesso Mare. 

Per concludere vi lascio alcuni dei commenti su questo bellissimo album di cover... Su cui vorrei fare una precisazione. Io nel mio blog difficilmente parlo di album di cover, ma dato che si tratta di Mina (e anche perchè sto ricaricando le batterie per nuove idee) ho voluto fare un'eccezione. Prima di consigliarvi le canzoni migliori, ecco altri commenti:"Un album dichiaratamente, nei suoni e nelle melodie, "vintage" (e non poteva essere altrimenti visto che i brani vanno dal 1932 di April in Paris al 1967 di My Way), dove Mina sceglie quasi sempre un'interpretazione sfumata, trattenuta, spesso sognante e malinconica, volutamente tralasciando lo swing dello zio Frankie. Se in My Way Sinatra spiegava le corde vocali, lei le trattiene, compiendo una scelte minimalista. Paradigmatici in questo senso, ecco The Nearness of You e Once I Loved, dove la voce resta sospesa tra sussurri e sospiri e il tempo musicale viene molto rallentato. Solo nei tre brani finali entra in scena l'orchestra del maestro Gianni Ferrio e lei lascia andare la voce al canto pieno con i consueti virtuosismi. Affronta ogni passaggio con senso della misura, una pienezza espressiva ripulita di ogni eccesso vocale. Predomina il respiro, quello che Mina lascia andare all'inizio di ogni traccia e avvolge il timbro languido, il portamento e il controllo del vibrato con cui L'allieva fa sue These Foolish Things, Strangers in the Night o April in Paris, per fare qualche esempio."

"In breve, la voce della Tigre viene qui autoridotta, come nei bolidi, con più di 300 cavalli, come si addice al genere "torch song". Registro medio, quello di Chet Baker e Julie London. Di Astrud Gilberto se si tratta di un jazz samba. Senza sfidare a voce piena i due tenori Sinatra e Tony Bennett (cercato inutilmente per un mitico duetto: era in tournée). Intonazione naturale, grana morbida, sottile come uno shahtoursh, linee melodiche seriche, colorate, che salgono fino al cielo. Mina si sdraia indolente sulle canzoni, si stiracchia, gioca e sospira. Scende dentro testo e musica, senza perdersi. Con la promessa jazzistica giusta, senza rinunciare al suo birignao d'oro. Per captare la dimensione davvero lunare di un'emozionante Blue Moon, il piglio ludico di Strangers in the Night, il languore rattenuto e sensuale di All the Way, la levità carioca di Dindi e di Once I Loved, di Jobim. Per chiederci, alla fine, chi, tra Mina e Sinatra, sia davvero il maestro, e chi l'allievo."

Canzoni migliori: The Nearness Of You, These Foolish Things, Angel Eyes, Blue Moon, Only The Lonely, April In Paris, Laura, One For My Baby (And One More For The Road), Strangers In The Night, All The Way.

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